Il Labirinto della Masone
Fontanellato: Il labirinto più grande al mondo
In viaggio verso San Giovanni in Croce, alla volta di Villa Medici del Vascello, incontriamo un mega cartello, alla rotatoria, che parla di un labirinto più grande d’Europa. La curiosità è tanta, pranzare da qualche parte dobbiamo pranzare e quindi ci fermiamo per vedere di cosa si tratta.
Ti rendi conto di dove stai andando solo nel momento in cui arrivi, si perché la strada sembra portarti verso il nulla, nelle campagne padane…e invece, ad aspettarci troviamo un grande parcheggio con un ingresso degno di una grande meta. Parcheggiamo, gratuitamente, e ci addentriamo nella mega struttura che iniziamo a percepire dall’esterno.
Tutto molto curato e pulito, lineare e ricco di verde…non aspettiamo altro, facciamo il biglietto (€ 18,00 non proprio pochissimo) e partiamo alla volta del percorso labirintico della Masone.
Il posto è surreale ed enorme, tutto fatto di bambù, oltre 200.000 altissimi che non ti danno la possibilità di capire bene dove ti trovi e soprattutto dove stai andando. Ma noi spavaldi e armati delle più sofisticate tecnologie partiamo alla ricerca dell’uscita…anche perché la fame si inizia a far sentire e parecchio….
Il parco si trova a Fontanellato, in provincia di Parma, si estende per 7 ettari dove all’interno c’è questo labirinto di bambù di specie diverse (a quanto pare il più grande al mondo) tutto ad opera di Franco Maria Ricci. Qui si trova anche la collezione d’arte (molto bella), un ristorante e una caffetteria – gastronomia. Il posto è veramente bello e super silenzioso (almeno quando siamo andati noi). La passeggiata per il labirinto è veramente un tocca sana, rilassante e a momenti molto divertente. Sei sempre convinto di sapere dove stai andando e puntualmente ti trovi esattamente al lato opposto 🙂
Dopo una mezz’ora di camminata capiamo che non siamo proprio in grado di uscire e iniziamo a tirare fuori tutti i mezzi a nostra disposizione finendo per fare ancora più confusione…facendo diventare l’avventura in un’oretta di svago e divertimento. Armati di smartphone con google map e una telecamera a 360 montata su di un bastone da oltre 3 metri riusciamo a trovare il pertugio che ci porterà nella grande piazza dalla quale poter accedere alla piramide, al bar, al ristorante e alla collezione d’arte. Posto perfetto per far volare un drone ed immortalare l’avventura con un selfie STORICO. Peccato che il labirinto è talmente tanto grande che il povero drone dovrà sorvolare almeno i 100 metri di altezza per riuscire a prendere parte del labirinto e di conseguenza perdere completamente traccia della nostra presenza 🙂
Prima di andare a pranzo ci facciamo un giretto ai piani superiori dove è custodita la collezione d’arte del padrone di casa…decisamente notevole e ricca. Da quadri rinascimentali si passa a sculture in marmo e legno, corridoi biblioteca fino ad arrivare ad una mostra di arte moderna molto molto interessante. Tutto sta-curato nei minimi particolari, elegante e di ottimo gusto, un luogo dove ti viene voglia di sederti, prendere un bel libro e lasciarti alle spalle tutti gli impegni. Degna conclusione del labirinto, un vero e proprio premio di partecipazione.
La fame è arrivata al livello di guardia, per fortuna che sta tutto a portata di mano e sono pronti ad aspettarci un ristorante, un bar molto fornito e una deliziosa gastronomia con tanti prodotti tipici acquistabili. Ci diamo uno sguardo intorno e alla fine optiamo per il ristorante (che avevamo in prima battuta evitato pensando che costasse troppo). Si chiama “Al Bambù“, è un ristorante inserito in un contesto elegante e ben curato. Una volta seduti scopriamo che è curato da Massimo Spigaroli, chef stellato locale e Rocco Stabellini che ne firmano il menu. Un posto perfetto per pranzare o cenare in raffinatezza con una selezione di piatti che strizzano gli occhi alle materie prime locali. A fare da padrone nel menu è ovviamente il bambù che viene proposto in diverse maniere e che ne caratterizza lo stile del ristorante.
…magari un bell’aperitivo su una terrazza al tramonto…sarebbe fantastico. State tranquilli allora, appena scesi dall’acropoli dalla gradinata vedrete che piano piano i tetti delle case prendono vita e si accendono di lucine e musica. Ogni locale, taverna e ristorante hanno una terrazza panoramica incredibile che rivolge lo sguardo a 360° sul villaggio di Lindos mantenendo sempre lo sguardo fisso sull’acropoli. Tra tutte le possibilità abbiamo chiesto aiuto alla rete e Tripadvisor ci ha proposto il Courtyard Bar, la terrazza più alta di tutta Lindos. Un posto fantastico per passare un’oretta in totale relax, in fin dei conti la giornata in spiaggia e la scalata all’acropoli vi ha stancato sicuramente. Molto carino il posto, anche all’interno, ma sulla terrazza è un vero e proprio spettacolo. Buona anche la lista dei drink, molto più newyorkese che greca, perfetta per la nostra scelta: un Moscow Mule e una Pina Colada, fatte a regola d’arte da un barman molto bravo e disponibile. Il tramonto ci saluta ed è arrivato il momento di tornare verso Faliraki, abbiamo una mezz’ora abbondante di macchina per tornare in Hotel, cambiarci e poi andare alla scoperta degli ultimi piati tipici da andare ad assaggiare…ma il viaggio non è ancora finito 🙂
Ricette Tipiche

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